Fall in love (Hic et Nunc series), Alberto Ribè
Dario Bertini - inedito
Donne s'aggirano per casa: camminano
come se non sapessero volare, ma a volte
fluttuano, spostano l'aria della camera da letto:
nel bagno restano il tempo di una stagione – pioverà,
tornerà il sole, un po' di neve – ecco alcuni gladioli
e usciranno sul terrazzo a fumare. Ho detto donne,
dovrei dire millenni, baraonde, catastrofi
che mi vengono incontro, che mi fanno domande
che mi fanno brillare la polvere, perfino dentro al sangue,
dall'interno: vedi, una è brunita come una spada
ritrovata al tramonto, una spada invincibile,
ricoperta di ruggine, fiorita in mezzo all'edera;
una è sottile, un atomo di freon, la zampa
portaguai di un facocero albino o un secchio di vernice
fluorescente per passare la notte; l'indigestione
viola delle primavere, il calco della mano
di un pianista monco: quando lei non c'è
il giorno è una lontanissima siberia;
quando ritorna c'è sempre troppa luce: la luce è fatta
da migliaia di gnomi che vanno in monociclo
sui soffitti: davvero questa luce non arretra,
nemmeno quando mi si chiudono gli occhi: lei
li conosce tutti, li chiama per nome, lei
che è capace di ammaestrarla, questa luce di gnomi,
ancora gioca a nascondino nella luce: quando
mi stringe con le dita, quando mi cerca, dimentico
il peso incalcolabile dell'ombra, lei quando
sorride mi apre una porta dietro al petto
e mi circola dentro,
mi studia gli organi interni: fotografa i polmoni,
dice silenzio, dice che c'è aria di montagna,
verde di bosco; e lì cattura foglie in mezzo ai reni,
fischia nel cranio, mi scrive parole impronunciabili
sui muri del cervello; alla vista del fegato storce la bocca,
qui proprio non ci siamo; fa un sonnellino appena dietro
il cardias; balla una samba una giga un fox trot
avvicinandosi ai genitali, fa più di cento giri di pista,
sollevando le braccia, poi ricomincia;
davanti al cuore si toglie le calze e si mette
a fare capriole e a saltare così forte
che il cuore sembra sul punto di scoppiare,
esplodere di gioia, di felicità, questo organo interno
che neanche sapevo di avere – da avvertire
i parenti, gli amici, mettere gli annunci – che si dica:
il presente, mai così vivo, d.b.
è venuto a mancare
per troppe capriole, per troppa dinamite, per queste
innumerevoli donne che tu sei.
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Dario Bertini nasce a Legnano nel 1988 e vive a Pavia.
Ha curato l’opera omnia di Ferruccio Benzoni, Con la mia sete intatta. Tutte le poesie, edito da Marcos y Marcos nel 2020.
Come autore, ha pubblicato Distilleria di contrabbando (Cardano, 2009, con prefazione di C. Lolli); Frequenze clandestine (Sigismundus Editrice, 2012, con postfazione di A. De Alberti); Prove di nuoto nella birra scura (Edizioni del Foglio Clandestino, 2014).
È presente, con la raccolta Il caffè della sala infermieri (prefazione di A. De Alberti), nel XV Quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2020).
La sua più recente pubblicazione è la plaquette Il fiato mentolato delle farmaciste (Bohumil Edizioni, 2023, postfazione di A. Lumelli).
Collabora alla pagina online di Nuovi argomenti, occupandosi di poesia, e organizza eventi culturali, tra cui la rassegna mensile “Poesie al tavolino”.
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Immagine di copertina: “Fall in love” (© Alberto Ribè)